Mi serve per ieri! Il tempo è denaro, o no?

Quante volte, nel tempo, ci è capitato che un cliente o futuro cliente abbia esclamato questa frase.

La “corsa agli armamenti” la chiamiamo fra di noi scherzando.

Quando ci chiedono di essere veloci non sanno il danno che creano alla loro stessa azienda.

Nella richiesta implicita di realizzare un progetto, che ha un’esigenza di settimane, condensata in pochi giorni, c’è un motivo a noi ancora sconosciuto.

CI sono degli imprenditori che corrono veloce come il vento, e se non stiamo attenti, è facile venire trascinati in questo vortice di frenesia.

Ma analizziamo bene quello che accade.

Il più delle volte, la richiesta partita dal cliente, non sempre tiene conto del lavoro, che c’è dietro a quella stessa richiesta.

Ci sono delle modifiche a template, oppure dei cambi di rotta ai visual di una campagna già perfezionata, che sembrano essere semplici ai loro occhi.

Ma dietro ad ogni cambio ed ogni scelta, c’è sempre un processo lavorativo che si innesca.

Un innesco che potrebbe essere fatale.

La corsa agli armamenti non è mai una cosa positiva!

Non lo diciamo per noi, sia chiaro, ma soprattutto per il nostro cliente.

Nella nostra esperienza, soprattutto agli inizi della nostra avventura, accontentavamo le richieste più assurde. Forse perché abbiamo sempre tenuto ai nostri clienti, e eravamo disposti a fare i salti mortali per loro.

Ma con il tempo abbiamo capito che questa cosa non può essere sostenibile.

Con l’avanzare del tempo, e i sempre più complessi processi lavorativi, questo approccio rischia di ledere la salute dell’azienda, che nel nostro studio ha riposto estrema fiducia.

Un NO vale molto di più di un Sì.

Con il tempo abbiamo imparato a dire No!

Non siamo impazziti.

Non diciamo no e basta.

Ma di sicuro facciamo in modo di far capire la motivazione del nostro NO.

Veniamo scelti dai nostri clienti perché, potremmo diventare per loro un punto di riferimento.

È un rapporto di fiducia reciproca che porta, le nostre collaborazioni, ad essere durature nel tempo.

Proprio per questo non vogliamo fare errori.

La fretta porta agli errori più catastrofici.

Spesso si lavora di fretta perdendo il focus, e poi quando è troppo tardi (davvero tardi), bisogna fermarsi e ricominciare per aggiustare il tiro, avendo ancora meno tempo a disposizione.

In questo caso però chi ci paga le conseguenze, non è soltanto il nostro studio, ma soprattutto il nostro cliente, che spende energie buttando all’aria, in alcuni casi, un progetto intero.

Per questo abbiamo imparato a dosare il tempo nella giusta direzione.

A progettare, mettere in discussione, comprendere e formulare.

Abbiamo imparato, a volte a nostre spese, che per ogni cosa c’è il giusto tempo, e il segreto sta nel programmare bene quello che si fa.

Correre come il Bianconiglio non porta ad arrivare prima al compimento di un progetto, quasi sicuramente ti fa arrivare prima al fallimento.

Bisogna diffidare da chi mette al centro della propria proposta la velocità nella realizzazione dei servizi, perché quasi sempre si fa affidamento ad automazioni, o lavori a cascata che non hanno avuto un periodo breve di decantazione.

Non è la scoperta dell’acqua calda questa, ma ci teniamo a rispettare i sacrifici, che ogni imprenditrice o imprenditore, ha fatto per arrivare a quel punto preciso con la sua azienda.

Rispettiamo quello che sono e ci prendiamo tutto il tempo possibile per scegliere la strada giusta.

Sia chiaro, anche noi professionisti non sappiamo gestire bene il nostro tempo. Sembra che 8 su 10 non lo sappiano fare. Ma forse proprio per questo dobbiamo imparare a conoscere i nostri limiti e non farli diventare quelli del nostro cliente.

Proprio per questo abbiamo impiegato del tempo per riuscire a utilizzare bene il nostro tempo. Investendo sulla pianificazione delle nostre attività ed essere sempre più efficienti lasciando lo spazio alla “decantazione” delle idee.

Ottimizzando i processi “meccanici”, dedichiamo più tempo al cuore del nostro lavoro, la creatività.